Cavagrande del Cassibile

Denominazione: R.N.O. Cava Grande del Cassibile

Regime di protezione: Riserva Naturale Orientata e Zona Speciale di Conservazione (ex SIC, Sito di Interesse Comunitario ITA090007)

Comuni interessati: Avola, Noto, Siracusa

Estensione: 2969 ha

Descrizione: La Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile è uno dei paesaggi più spettacolari e affascinanti dei Monti Iblei e dell’intera Sicilia sud-orientale. Situata tra i comuni di Avola, Noto e Siracusa, si estende per oltre 2.900 ettari lungo il corso del fiume Cassibile, che ha inciso nei calcari miocenici una gola profonda e scenografica, con pareti che superano i 300 metri d’altezza. Il paesaggio, plasmato nel corso dei millenni dall’azione erosiva dell’acqua, appare come un sistema fluviale scolpito nella pietra, un vero e proprio monumento naturale dove la forza del carsismo ha dato origine a canyon, terrazzi alluvionali, sorgenti perenni, marmitte d’erosione e una sequenza suggestiva di laghetti e cascatelle, conosciuti anche come “urvi”. La bellezza di questo ambiente, in cui si combinano la verticalità delle pareti calcaree con l’intimità luminosa delle pozze d’acqua e dei boschetti ripariali, è esaltata dalla ricchezza di vita che ospita. La vegetazione include oltre 400 entità floristiche, molte delle quali endemiche o rare: tra queste spiccano il Trachelio siciliano (Trachelium lanceolatum), entità endemica del territorio ibleo, la Cimbalaria pelosa (Cymbalaria pubescens), anch’essa endemica siciliana, e l’Odontites del Boccone (Odontites bocconei), oltre a numerose orchidee spontanee come Ophrys lunulata, Anacamptis longicornu e l’elegante Ophrys exaltata. La vegetazione ripariale è dominata da imponenti  esemplari di Platano orientale (Platanus orientalis), che assieme ai Salici ombreggiano i tratti più umidi del fiume e offrono riparo a specie interessanti come il Camedrio femmina (Teucrium fruticans), la Palma nana (Chamaerops humilis), il Salvione giallo (Phlomis fruticosa) e, nei luoghi più freschi e umidi, la rara felce Pteris vittata. Anche la fauna si mostra estremamente diversificata: il Granchio di fiume (Potamon fluviatile) è molto comune nei tratti più integri del corso d’acqua e segnala l’elevata qualità ambientale, mentre tra gli anfibi si incontrano la Raganella (Hyla intermedia), il Discoglosso dipinto (Discoglossus pictus) e il Rospo smeraldino siciliano (Bufotes boulengeri siculus) endemico della Sicilia. Tra i rettili è significativa la presenza dell’ormai rara Testuggine di Hermann (Testudo hermanni), della Testuggine palustre siciliana siciliana (Emys trinacris) e del policromo Colubro leopardino (Elaphe situla), mentre i mammiferi includono specie importanti come l’Istrice (Hystrix cristata), la Volpe rossa (Vulpes vulpes), la Martora (Martes martes) e il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus huxley). L’avifauna annovera  presenze molto rilevanti come il Codibugnolo siciliano (Aegithalos caudatus siculus), il Corvo imperiale (Corvus corax), l’endemica Coturnice siciliana (Alectoris graeca whitakeri), l’Allocco (Strix aluco) e più di una coppia di Falco pellegrino (Falco peregrinus), che nidifica nelle pareti rocciose più alte e inaccessibili. L’accesso alla riserva è possibile da più punti e attraverso tre sentieri principali: da Avola Antica, lungo il percorso storico della Scala Cruci, forse il più scenografico; da Contrada Carrubbella, con un itinerario più dolce ma ugualmente panoramico; da Mastra Ronna, che consente l’ingresso dalla sponda opposta della valle. Ogni sentiero offre scorci diversi su questo paesaggio incantevole, che rappresenta uno degli esempi meglio conservati di ecosistema fluviale calcareo della regione mediterranea.