Trota macrostigma

Nome comune: Trota macrostigma (dial.: “Trutta”)

Nome scientifico: Salmo cettii Rafinesque, 1810

Famiglia: Salmonidae

Status e conservazione: Categoria IUCN “CR (in pericolo critico)“. Salmo cettii è segnalata tra le specie prioritarie per la conservazione in Sicilia ed è inclusa nella Direttiva Habitat (92/43/CEE, All. II e V). Tra i principali fattori di minaccia, la riduzione dell’habitat, l’inquinamento dei corsi d’acqua (a seguito di sversamenti illeciti), la competizione genetica e l’ibridazione con trote alloctone (immesse a scopo sportivo), l’isolamento genetico e l’inbreeding e, non ultimo, il prelievo ittico illegale.

Descrizione e biologia: Il nome “macrostigma” fa riferimento alla presenza di un’evidente macchia nera sul margine dell’opercolo branchiale che spicca sulla livrea generalmente bruno-olivastra, con riflessi dorati e ventre più chiaro. Talvolta possono essere presenti anche piccole macchie rosse, ma in numero e intensità variabili. Il profilo del capo è relativamente appuntito, con un muso pronunciato e una bocca ampia, che si estende fin dietro l’occhio. La livrea è generalmente brunastro-olivastra, con riflessi dorati e ventre più chiaro.
La Trota macrostigma è una specie reofila e stenotermica che predilige acque fredde e ben ossigenate, con substrato ghiaioso. Il periodo riproduttivo va da novembre a febbraio, ma può variare localmente in funzione delle condizioni ambientali. La deposizione delle uova avviene in nidi scavati nel fondale (detti redds), posti sotto il controllo della femmina.
L’alimentazione è costituita essenzialmente da macroinvertebrati bentonici, soprattutto larve di insetti acquatici e piccoli crostacei e solo occasionalmente da piccoli pesci.

Presenza nel territorio ibleo: Nel massiccio ibleo, la trota macrostigma è relittuale e localizzata in pochi tratti di corsi d’acqua con caratteristiche idonee. Attualmente, la specie è presente con certezza nelle acque del fiume Irminio (e suoi affluenti), lungo il corso del fiume Tellesimo e nel bacino dell’Amerillo. Molto probabilmente sparute popolazioni sopravvivono ancora nelle acque dell’Anapo, del Calcinara e del Cassibile. Studi genetici recenti hanno confermato che le popolazioni del Tellesimo hanno una purezza genetica maggiore, probabilmente a causa del minor contatto con le trote alloctone rilasciate a fini sportivi.