Colubro leopardino

Nome comune: Colubro leopardino (dial.: “Scursuni ranatu”)

Nome scientifico: Zamenis situla (Linnaeus, 1758)

Famiglia: Colubridae

Status e conservazione: Categoria IUCN “LC (minor preoccupazione)“. Attualmente, risulta inserito negli allegati II e IV della Direttiva Habitat per tutta l’Italia e nella Appendice II della Convenzione di Berna. In Sicilia la specie è presente e diffusa, soprattutto nell’area sud-orientale; tuttavia, si segnalano minacce come il commercio illegale e la sovra-predazione da parte di gatti randagi.

Descrizione e biologia: Colubride dalla corporatura slanciata, raramente arriva a superare i 120 cm. Nel distretto ibleo prevale nettamente il fenotipo “a macchia di leopardo” rispetto al fenotipo striato longitudinalmente. Si tratta di un serpente poco aggressivo nei confronti dell’uomo, che morde raramente e solo se disturbato. Si nutre di invertebrati, micromammiferi e lucertole che uccide costringendoli nelle proprie spire o, se di ridotte dimensioni, ingoiandoli direttamente.

Presenza nel territorio ibleo: Abita le cave iblee (dal livello del mare fino alle massimi altitudini), anche con ricca vegetazione ripariale, pur non disdegnando gli ambienti coltivati e le periferie urbane, dove talvolta raggiunge densità significative.