Nome comune: Scarabeo del Ragusa
Nome scientifico: Polyphylla ragusae subsp. aliquoi Massa & Tassi, 1977
Famiglia: Scarabeidae
Status e conservazione: Ritenuto in progressiva rarefazione soprattutto a causa del disturbo antropico nei suoi ambienti elettivi (balneazione notturna, pulizia meccanica delle spiagge, eccessiva illuminazione notturna, traffico veicolare, presenza di lidi e chalet…). Non ancora incluso nella Red List IUCN.
Descrizione e biologia: Scarabeide di grosse dimensioni affine al comune Maggiolino, con cui condivide anche il vistoso dimorfismo sessuale: le antenne dei maschi (utilizzate per localizzare le femmine) hanno la forma di vistosi ventagli che vengono mantenuti aperti durante il volo. Si distingue dalla sottospecie della Sicilia occidentale per la diversa squamosità delle elitre. Coleottero dalla biologia ancora poco studiata, lo Scarabeo del Ragusa sfarfalla nelle sere di inizio estate mostrando una spiccata predilezione per le luci di lampioni, faretti e applique. Le larve, che vivono nelle sabbie sciolte retrodunali, sono piuttosto grosse e di colore bianco e presentano la caratteristica forma a “C”.
Presenza nel territorio ibleo: Un tempo comunissimo lungo tutto il litorale ibleo, lo Scarabeo del Ragusa risulta in generale rarefazione in tutto il comprensorio costiero ibleo e in molte stazioni storiche risulta attualmente scomparso. Laddove ancora presente (soprattutto nei litorali sabbiosi della provincia di Ragusa), può in certe sere di inizio estate sciamare con un discreto numero di esemplari.