IL CODIBUGNOLO SICILIANO

Aegithalos caudatus (Linnaeus, 1758)

Il Codibugnolo di Sicilia, Aegithalos caudatus siculus, rappresenta una delle gemme più delicate e affascinanti dell’avifauna isolana. Endemico della Sicilia, questo piccolo passeriforme (unico rappresentante siciliano della famiglia Aegithalidae), si distingue dalle altre sottospecie per alcune peculiarità morfologiche e vocali che ne fanno un oggetto di particolare interesse per l’ornitologia. La sottospecie siciliana è caratterizzata da un piumaggio più tenue e armonizzato rispetto alle forme continentali: il capo è privo delle evidenti bande laterali scure (tipiche di europaeus), assumendo una colorazione marroncina uniforme, soprattutto nei giovani; il dorso è grigio chiaro, le scapolari sono anch’esse grigie, e non brunastre, mentre la taglia è mediamente inferiore a quella degli individui peninsulari e nord-europei. La coda lunga, elemento distintivo della specie, tende a incurvarsi leggermente verso l’alto nei soggetti femminili che hanno covato, a causa del lungo periodo trascorso nel nido. Al contrario, nei maschi rimane perfettamente rettilinea. Il dimorfismo sessuale è quasi assente, ma alcune differenze comportamentali e nella condizione della coda permettono un’identificazione sul campo. Vive in piccoli gruppi familiari o sociali, spesso vocalizzando incessantemente con trilli sottili e acuti che rivelano la sua presenza anche nei boschi più fitti. Nidificante sedentario, predilige ambienti boschivi con presenza di latifoglie, come querce e lecci, ma non disdegna zone con vegetazione mista, cespuglieti e macchia mediterranea, purché vi sia una certa copertura arborea.

Il suo nido è una delle strutture più ingegnose tra i passeriformi europei: a forma di sacco allungato, leggermente più largo alla base, è costruito con estrema cura utilizzando muschi, licheni, fibre vegetali, lanugine e, soprattutto, ragnatele, che garantiscono elasticità e resistenza. La cavità d’ingresso, mimetizzata nel terzo superiore della struttura, è appena visibile, e l’intero nido si integra perfettamente con il ramo o la biforcazione su cui è costruito. L’interno è rivestito con piume e peli per garantire un isolamento termico ottimale. La riproduzione avviene tra marzo e maggio, con covate di 7-12 uova, incubate prevalentemente dalla femmina. Il maschio collabora nell’alimentazione e nella difesa del territorio. La dieta è costituita principalmente da piccoli insetti, larve e aracnidi, con integrazione di semi e frutti nei mesi più freddi. Gli studi genetici condotti tramite analisi del DNA mitocondriale hanno evidenziato una distanza genetica tra il Codibugnolo siciliano e le popolazioni della penisola italiana compresa tra lo 0,6 e l’1%, indice di un isolamento relativamente recente ma evolutivamente significativo. L’assenza di flusso genico tra le due popolazioni, insieme alle chiare differenze morfologiche e biometriche, supporta il riconoscimento del taxon siculus come una Evolutionary Significant Unit (ESU), cioè un’unità evolutiva autonoma meritevole di tutela. La sottospecie siculus si differenzia anche per aspetti bioacustici: le sue vocalizzazioni, analizzate in studi recenti, mostrano pattern diversi rispetto ai codibugnoli continentali, suggerendo un lungo isolamento evolutivo. Questo isolamento è confermato anche da analisi genetiche che supportano l’autonomia filogenetica della popolazione siciliana.

I Monti Iblei rappresentano un habitat ideale per questa specie: i boschi residuali, i canyon fluviali (noti localmente come “cave”) e la macchia mediterranea mista offrono rifugio e risorse alimentari durante tutto l’anno. Tuttavia, la frammentazione degli habitat e i cambiamenti nella gestione del territorio potrebbero costituire una minaccia potenziale alla stabilità delle popolazioni. La sua conservazione richiede dunque un’attenta gestione forestale e il monitoraggio a lungo termine delle popolazioni. Pur essendo ancora comune in molte aree, l’interesse per il Codibugnolo di Sicilia non è soltanto conservazionistico: esso rappresenta infatti un simbolo vivente della biodiversità endemica e dell’identità naturalistica dell’isola.

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