Nome comune: Zafferanastro siciliano (dial. “Zafaranastru“)
Nome scientifico: Sternbergia sicula Tineo ex Guss. (1844)
Famiglia: Amaryllidaceae
Status e conservazione: La Sternbergia sicula è una specie endemica del Mediterraneo centrale, con una distribuzione che interessa la Sicilia, la Calabria, la Grecia e alcune isole dell’Egeo. Sebbene localmente possa essere comune, è considerata una specie piuttosto vulnerabile a causa della progressiva scomparsa dei suoi habitat naturali, come le garighe e le radure erbose, minacciate dall’abbandono delle pratiche agricole tradizionali e dall’urbanizzazione.
Descrizione e biologia: Lo Zafferanastro siciliano una piccola pianta bulbosa perenne, alta circa 10-15 cm. Le foglie, di colore verde scuro, lineari e carenate, sono larghe 2-6 mm e compaiono in autunno insieme ai fiori o subito dopo. I fiori, solitari e di un colore giallo intenso e brillante, assomigliano a quelli del croco. Sbocciano in autunno, solitamente tra settembre e novembre, spesso dopo le prime piogge. Il fiore è composto da sei tepali appuntiti. Il frutto è una capsula che, a maturazione, rilascia numerosi semi scuri, dotati di un’appendice carnosa biancastra (detta elaiosoma) ricca di lipidi e proteine e molto gradite alle formiche. Le formiche raccolgono i semi, li trasportano nei loro nidi per consumare l’elaiosoma, e poi abbandonano il seme intatto. Questo processo, noto come mirmecocoria (dispersione tramite formiche), è una strategia efficace che aiuta la pianta a diffondere i suoi semi lontano dalla pianta madre, favorendone la colonizzazione di nuove aree. Durante l’estate, la pianta entra in un periodo di riposo vegetativo (estivazione), sopravvivendo grazie al bulbo sotterraneo. È molto simile alla congenere Sternbergia lutea, da cui si distingue principalmente per le dimensioni generali più ridotte, le foglie più strette e di colore verde più scuro (con un evidente striscia mediana glauca) e per i tepali più stretti e acuti all’apice.
Presenza nel territorio ibleo: La Sternbergia sicula è una presenza caratteristica e ben distribuita nel territorio ibleo. Vegeta preferibilmente in aree aride e rocciose, garighe, pascoli e prati aridi, dal livello del mare fino a circa 800 metri di altitudine. La si può osservare con facilità nelle zone calcaree tipiche dell’altopiano, come cave, valli fluviali e pendii assolati. La sua fioritura autunnale rappresenta un elemento di grande pregio paesaggistico e di biodiversità per l’area iblea.


