Nome comune: Terebinto (dial. “Scornabeccu, scannabeccu“)
Nome scientifico: Pistacia terebinthus L.
Famiglia: Anacardiaceae
Status e conservazione: Il Terebinto è una specie molto comune in tutte le regioni italiane, ove preferisce i pendii (anche molto acclivi) su substrato calcareo. Lo stato di conservazione della specie, al momento, non desta alcuna preoccupazione.
Descrizione e biologia: Il terebinto è un albero dioico appartenente alla famiglia delle Anacardiacee (la stessa famiglia del Lentisco e del Pistacchio), alto fino a 5-6 m e caratterizzato da foglie imparipennate dotate di un forte odore resinoso. Le radici del Terebinto riescono a penetrare in profondità nel terreno sfruttando le fessure delle rocce e permettendo alla pianta un’elevata resistenza al gelo e alla siccità. Originario dell’isola di Chio, durante il quaternario si è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, compreso il Nord Africa e il Medio Oriente. Il Terebinto, utilizzato come portainnesti del “cugino” Pistacchio, ospita frequentemente l’afide galligeno Baizongia pistaciae, capace di indurre la formazione di grosse galle giallo-rossastre (contenenti numerosissime larve) che vengono talvolta scambiate per i frutti della pianta (che invece sono piccole drupe ovoidali, eduli e di colore rosso).
Presenza nel territorio ibleo: Nel comprensorio ibleo, il Terebinto è ben distribuito dal livello del mare fino quasi ai limiti altitudinali superiori del territorio.