Pino d’Aleppo

Nome comune: Pino d’Aleppo (dial. “Pinu“)

Nome scientifico: Pinus halepensis Mill.

Famiglia: Pinaceae

Status e conservazione: Diffusa con la coltivazione forestale in tutta la regione mediterranea, la specie non mostra alcuna criticità nel proprio stato di conservazione. Le attuali politiche forestali tendono a ridimensionare l’uso del Pino d’Aleppo per i rimboschimenti a favore di altre essenze autoctone.

Descrizione e biologia: Il pino d’Aleppo è una conifera di origine mediterraneo-orientale, oggi ampiamente coltivata per rimboschimento in tutta l’area mediterranea, dal livello del mare fino a circa 800 m di quota. Può raggiungere i 25 m di altezza, ma in genere non supera i 12-15 m; talvolta può presentare un portamento vistosamente irregolare . Gli strobili (chiamati più comunemente pigne) hanno forma ovale-conica e possono raggiungere i 10 cm di lunghezza, con un diametro di 2-3 cm. Il colore verde dei giovani strobili vira lentamente al marrone dopo circa due anni. I semi sono lunghi 5-6 mm e dotati di un’ala di circa 20 mm.

Presenza nel territorio ibleo: Il pino d’Aleppo è molto diffuso nel comprensorio dei monti Iblei, dove è stato molto utilizzato per i rimboschimenti dal livello del mare fino alle massime quote del distretto. Le popolazioni della Riserva Naturale Orientata del Pino d’Aleppo (situata nei comuni di Vittoria, Ragusa e Comiso) sembra appartengano ad uno degli ultimi insediamenti spontanei in Sicilia.