Fungo di San Martino

Nome comune: Fungo di San Martino, Agarico geotropo, Cimballo. (dial. “Funci di filéra“)

Nome scientifico: Infundibulicybe geotropa (Bull.) Harmaja

Famiglia: Tricholomataceae

Status e conservazione: La specie, non essendo legata ad ambienti particolarmente sensibili, non desta alcuna preoccupazione quanto a stato di conservazione attuale, nonostante sia attivamente ricercato per la bontà delle carni.

Descrizione e biologia: Fungo molto conosciuto per l’eccellente qualità delle sua carni e per la tendenza dei corpi fruttiferi ad associarsi in lunghe file e persino in formazioni subcircolari, note ai più con il nome di “cerchi delle streghe”. Il cappello del Fungo di San martino può raggiungere i 20 cm di diametro e a maturità risulta leggermente depresso al centro, quasi a formare una coppa; il colore è generalmente bianco-giallastro, talvolta tendente all’ocra o al nocciola. Le lamelle sono molto fitte, concolori al gambo e decorrenti fino alla parte finale del gambo, che è robusto e alto fino ad una decina di centimetri. Tipico fungo delle radure e dei margini dei boschi, l’Agarico geotropo fruttifica dalla fine dell’estate fino a tutto l’autunno.

Presenza nel territorio ibleo: Nel comprensorio ibleo, ebbene non si possa definire comune, il fungo di San Martino è relativamente abbondante al margine delle formazioni boschive (anche forestali) situate a quote collinari.