Nome comune: Lucertola campestre (dial. “Lucerta”)
Nome scientifico: Podarcis siculus (Rafinesque, 1810)
Famiglia: Lacertidae
Status e conservazione: Categoria IUCN “LC (minor preoccupazione)“. Elencata in appendice II della Convenzione di Berna e in appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE). La Lucertola campestre, in virtù della sua ampia distribuzione e della notevole flessibilità ecologica mostra uno stato di conservazione del tutto rassicurante.
Descrizione e biologia: La Lucertola campestre può raggiungere una lunghezza complessiva superiore ai 20 cm (di cui oltre la metà spettanti alla coda), ma in genere si attesta su dimensioni inferiori. I maschi, di dimensioni mediamente maggiori, presentano una colorazione più brillante rispetto alla femmina e pori femorali più
sviluppati. Il dorso è caratterizzato da elevata variabilità cromatica, anche nell’ambito della stessa popolazione. La colorazione delle parti ventrali solitamente è tendente al biancastro.
Gli adulti si nutrono principalmente di artropodi e occasionalmente anche di frutta matura. Durante la stagione riproduttiva, i maschi bloccano le femmine mordendole saldamente sul tronco, subito prima delle zampe posteriori. A fecondazione avvenuta, le femmine depongono fino ad una decina di uova, al riparo della fitta vegetazione o di fessure del terreno.
Presenza nel territorio ibleo: Nell’ambito del comprensorio dei Monti Iblei, la Lucertola campestre mostra una ecologia spiccatamente euritopica, potendo essere rinvenuta in ogni ambiente dal livello del mare (dove non mostra latenza invernale) fino ai massimi altitudinali del territorio. Pur mostrando una spiccata predilezione per gli ambienti aperti e assolati, non disdegna le aree boscate, le coste rocciose, le ripisilve e persino gli edifici attigui ai parchi urbani.