Biacco nero

Nome comune: Biacco nero (dial. “Scursuni niuru”, Serpi niura”)

Nome scientifico: Hierophis viridiflavus carbonarius (Bonaparte 1833)

Famiglia: Colubride

Status e conservazione: Categoria IUCN “LC (minor preoccupazione)“. Il Biacco nero non risulta oggetto di alcuna norma specifica di protezione e il suo stato di conservazione, sia a livello regionale che nazionale, è molto favorevole, soprattutto a causa della sua spiccata flessibilità ecologica.

Descrizione e biologia: Il Biacco nero è una sottospecie melanotica del Biacco presente soprattutto nella parte più orientale dell’areale della specie e ben riconoscibile dalla specie nominale per la colorazione molto più scura, tendente al nero profondo. Caratterizzato da un temperamento molto difensivo e mordace, il Biacco nero può essere osservato in quasi tutti gli ambienti naturali siciliani, compresi quelli sinantropici. Attivo in tutte le stagioni dell’anno, si nutre di una grande varietà di vertebrati e invertebrati, anche se predilige i sauri (lucertole e gechi). Da adulto può raggiungere dimensioni ragguardevoli, potendo superare il metro e mezzo di lunghezza. Il morso, sebbene a volte doloroso, non espone l’uomo a nessuna conseguenza sul piano sanitario.

Presenza nel territorio ibleo: Nell’ambito del comprensorio dei Monti Iblei, il Biacco nero è diffuso in tutti gli ambienti (sia semi-naturali che antropici) dal livello del mare fino ai massimi altitudinali del comprensorio. Tutto sommato, a differenza di altre specie, evita di preferenza le periferie dei centri abitati.