Nome comune: Gambusia (dial. “Pisci ra malaria“)
Nome scientifico: Gambusia holbrooki Girard, 1859
Famiglia: Poecilidae
Status e conservazione: Identificata, assieme alla G. affinis, da IUCN come una delle 100 specie aliene più invasive .
Descrizione e biologia: Piccolo pesce bentopelagico originario delle acque interne del Golfo del Messico, introdotto in Sicilia nei primi decenni del secolo scorso come agente di controllo biologico per le zanzare. Caratterizzata da un dimorfismo sessuale spiccato (la femmina è molto più grande del maschio) e dalla capacità di sopravvivere anche in acque calde e poco ossigenate, la Gambusia non si è rivelata efficiente nel controllo dell’Anopheles (vettore del plasmodio della malaria); per converso, ha avuto un impatto devastante sulle larve degli Anfibi e sugli avannotti delle specie autoctone di pesci. Questa specie è capace di sopravvivere in acque dolci e salmastre con un intervallo di pH compreso tra 6.0 e 8.0, resiste benissimo in acque poco ossigenate e con salinità elevate e tollera temperature fino a 42°C per brevi periodi. Gli adulti di Gambusia holbrooki sono estremamente aggressivi e attaccano altri pesci, frantumando loro le pinne e talvolta uccidendoli. La fecondazione è interna e la femmina, ovovivipara, partorisce 25-30 piccoli avannotti.
Presenza nel territorio ibleo: Nel comprensorio ibleo, la presenza della Gambusia nelle acque interne risulta ancora abbastanza confinata (Fiume Irminio e Ippari, Torrente di Modica e Rifriscolaro, stagni retrodunali costieri.