Tortora selvatica

Nome comune: Tortora selvatica (dial.: “Turtura”)

Nome scientifico: Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758)

Famiglia: Columbidae

Status e conservazione: Categoria IUCN “LC (minor preoccupazione)“. La specie è inserita nell’allegato IIB della Direttiva 2009/147/CE. Nella Lista
Rossa Globale dell’IUCN dal 2015 è classificata come VU (vulnerabile) mentre a livello continentale è giudicata “quasi minacciata” in Unione Europea. Secondo uno studio recente di BirdLife International, presenta uno stato di conservazione fortemente sfavorevole (SPEC 1). A partire dal 2018, la specie è oggetto di un piano di gestione nazionale a cura dell’ISPRA. Si stima che in Europa il declino delle popolazioni in 3 generazioni (15 anni) sia compreso tra il 30 e il 50%.

Descrizione e biologia: La Tortora selvatica raggiunge i 28 cm di lunghezza e può superare i 150 grammi di peso. Quando è posata, può essere facilmente distinta dalla Tortora dal collare per le striature bianche e nere presenti sul collo, mentre in volo (che appare molto agile e veloce) la si distingue agevolmente per le timoniere dalla punta bianca. L’alimentazione è prevalentemente granivora, sebbene non disdegni di nutrirsi occasionalmente di piccoli invertebrati. Durante la stagione riproduttiva la Tortora selvatica costruisce un nido abbastanza rudimentale dove vengono deposte due uova che vengono covate da entrambi i sessi per 13-15 giorni. Le covate stagionali sono solitamente due.

Presenza nel territorio ibleo: La Tortora selvatica è una specie spiccatamente termofila che predilige aree agricole eterogenee ove si alternino pascoli, incolti e coltivi a boschi di latifoglie, siepi e cespugli. Nell’area iblea, come nel resto della Sicilia, la Tortora selvatica è presente solo nel periodo primaverile-estivo dove risulta ampiamente nidificante. Il ripasso autunnale avviene tra fine agosto e fine settembre.