Falco lanario

Nome comune: Falco lanario (dial.: “Farcuni“)

Nome scientifico: Falco biarmicus subsp. feldeggii Schlegel, 1843

Famiglia: Falconidae

Status e conservazione: Categoria IUCN “VU (vulnerabile)“. La sottospecie feldeggii è anche presente nell’Allegato I della direttiva Habitat (79/409/CEE). I principali fattori di rischio per la specie sono: la perdita di habitat, il disturbo antropico (soprattutto l’arrampicata sportiva), il prelievo di pulli, la competizione interspecifica (soprattutto da parte del Falco pellegrino), i pesticidi e l’avvelenamento da piombo.

Descrizione e biologia: Simile per grandezza a Falco peregrinus si riconosce abbastanza facilmente in silhouette per le ali più lunghe e meno appuntite, la coda più allungata e il capo più piccolo. Ad una osservazione più ravvicinata, il mustacchio appare ben più piccolo che nel Falco pellegrino. Il dimorfismo sessuale è poco evidente, con il maschio generalmente più piccolo della femmina. Ghermisce la preda sia in aria sia sul terreno, mostrando una spiccata preferenza alimentare per passeriformi e turdidi. Nidifica su pareti rocciose deponendo tra febbraio e marzo 3-4 uova che si schiudono dopo un periodo di incubazione di 30-35 giorni.

Presenza nel territorio ibleo: Nel territorio del distretto degli Iblei la presenza del Falco lanario appare purtroppo in continua, inarrestabile diminuzione e la specie ha raggiunto ormai una status assolutamente critico.