Nome comune: Cinciarella (dial. “Palpazzicu, Sagnacavaddu“)
Nome scientifico: Cyanistes caeruleus (Linnaeus, 1758)
Famiglia: Paridae
Status e conservazione: La Cinciarella è una specie ampiamente diffusa nell’Europa temperata e nel Bacino del Mediterraneo, dove occupa ambienti forestali, macchie, parchi e giardini urbani. A livello globale e nazionale, non presenta attualmente significativi segnali di declino ed è considerata una specie comune. Lo status IUCN per l’Italia è LC (Minor Preoccupazione). In Sicilia la specie è stabile e abbastanza diffusa, sebbene possa risentire localmente della semplificazione degli ambienti rurali, della riduzione del sottobosco, dell’uso del fuoco e dell’eliminazione delle siepi campestri che riducono siti di nidificazione e fonti trofiche.
Descrizione e biologia: La Cinciarella è facilmente riconoscibile per la testa vivacemente colorata di blu e bianco, il piumaggio dorsale verde-azzurro e il petto giallo brillante con una sottile traccia mediana scura. La taglia è molto contenuta e la silhouette appare compatta con coda e ali relativamente corte. Il becco è sottile, adattato alla cattura di piccoli insetti. Specie molto vivace e agile, si muove instancabilmente tra rami e fogliame alla ricerca di piccoli insetti, larve e afidi, risorsa fondamentale soprattutto nella stagione riproduttiva. Nei mesi freddi integra la dieta con semi, bacche e frutti. Nidifica tra marzo e giugno, costruendo il nido in cavità di tronchi, muri a secco, cassette-nido o spazi antropici riparati. La femmina depone generalmente 7–12 uova, covate per circa due settimane; entrambi i genitori alimentano i pulli, che abbandonano il nido dopo circa 18–20 giorni. È una specie sociale e territoriale, ma in inverno può associarsi a gruppi misti con altre cince, regoli e rampichini, fenomeno che aumenta l’efficienza nella ricerca alimentare e nella sorveglianza dei predatori.
Presenza nel territorio ibleo: Nel comprensorio dei Monti Iblei, la Cinciarella è piuttosto comune in ambienti alberati, siepi, leccete, boschi misti ripariali e aree rurali con vegetazione arbustiva strutturata. È frequente anche in parchi e giardini di aree urbane, dove trova cavità per la nidificazione e fonti trofiche abbondanti. Durante la stagione riproduttiva preferisce ambienti con copertura vegetale continua e presenza di alberi maturi, mentre in inverno amplia gli habitat frequentati, finendo talvolta in prossimità di centri abitati e aree agricole aperte.




