Nome comune: Cardellino (dial.: “Cardiddu”)
Nome scientifico: Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758)
Famiglia: Fringillidae
Status e conservazione: Specie classificata come Categoria “NT (quasi minacciata)” a livello nazionale secondo la Lista Rossa IUCN, in quanto soggetta a pressione illegale in alcune regioni italiane (inclusa la Sicilia) per fini di cattura e commercio. Inoltre, le popolazioni di Cardellino appaiono in lenta ma costante diminuzione a causa delle trasformazioni delle tecniche agricole. In Italia la specie è protetta dalla legge nazionale e dalla Direttiva Uccelli (2009/147/CE, Allegato II).
Descrizione e biologia: Piccolo fringillide lungo circa 12–13 cm, facilmente riconoscibile per il volto rosso vivo, la maschera nera, le ali nere bordate da una vistosa fascia gialla e il dorso bruno. Il becco è robusto, conico, adattato a estrarre semi anche da capolini spinosi. Il suo canto melodioso, composto da trilli e gorgheggi, lo rende uno degli uccelli da canto più apprezzati (e purtroppo spesso catturati illegalmente).
Il Cardellino è prevalentemente granivoro, ma integra la dieta con piccoli invertebrati durante la stagione riproduttiva. Costruisce nidi a coppa tra i rami di cespugli o alberi, depone 4–6 uova e può portare avanti due covate l’anno. Specie ecologicamente molto adattabile, frequenta ambienti rurali, parchi, siepi e coltivi.
Presenza nel territorio ibleo: Nel territorio ibleo, il Cardellino appare ancora comune e diffuso sia in ambienti semi-naturali che spiccatamente antropizzati: oliveti, frutteti, margini boschivi, siepi campestri, ma anche giardini urbani e alberature stradali . La disponibilità di piante erbacee infestanti e composite selvatiche (come cardi e lattughe selvatiche) favorisce la sua presenza. Residente tutto l’anno, ma con alcuni individui che effettuano movimenti locali stagionali.