Nome comune: Stenostoma di Malta
Nome scientifico: Stenostoma melitense Cameron, 1907
Famiglia: Oedemeridae
Status e conservazione: Specie endemica del bacino sud-orientale del Mediterraneo, finora ritenuta esclusiva delle isole maltesi, ma recentemente documentata anche in Sicilia sud-orientale, presso Punta Braccetto (RG). Non valutata dalla IUCN, ma considerata vulnerabile per l’estrema ristrettezza dell’areale e la dipendenza da habitat costieri in regressione.
Descrizione e biologia: Coleottero di piccole dimensioni (6–9 mm), caratterizzato da un corpo allungato, con colorazione metallica blu o verde; il capo è marcatamente rostroide, più lungo che largo; il pronoto è cilindrico, slanciato, con contorno quasi parallelo; le elitre sono sottili e leggermente costolate. Gli adulti sono floricoli e attivi nei mesi tra fine maggio e agosto. Si nutrono del nettare e del polline di diverse piante erbacee delle dune costiere, tra cui Anthemis maritima, Scolymus hispanicus ed Eryngium maritimum. Il comportamento riproduttivo prevede un prolungato accoppiamento dorsale su fiori ospiti. A differenza del congenere S. rostratum, la cui larva si sviluppa nel legno spiaggiato, la biologia larvale di S. melitense è ancora in buona parte sconosciuta, anche se si sospetta un adattamento a substrati vegetali stabilizzati o a radici erbacee.
Presenza nel territorio ibleo: Registrata per la prima volta in Italia nel sito di Punta Braccetto (RG), in ambienti costieri calcarei e dune stabilizzate, non soggetti a salinità diretta, ma adiacenti alle dune occupate da S. rostratum. Si tratta dell’unico caso noto di sintopia tra due specie del genere Stenostoma, con chiara segregazione ecologica: S. melitense predilige dune più mature e cespugliate, mentre S. rostratum si concentra nelle dune mobili costiere. La presenza in Sicilia suggerisce un antico collegamento biogeografico con Malta attraverso il tavolato ibleo durante le regressioni marine pleistoceniche. La scoperta rafforza l’ipotesi di un areale ibleo-maltese relitto, frammentato per effetto della vicariazione



