Cimice mediterranea

Nome comune: Cimice mediterranea

Nome scientifico: Carpocoris mediterraneus Tamanini, 1958

Famiglia: Pentatomidae

Status e conservazione: Specie largamente diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, molto comune anche in Italia, soprattutto nelle regioni centro-meridionali e insulari, con segnalazioni frequenti in Sicilia. Al momento non sembrano sussistere minacce specifiche per lo status delle popolazioni di questa specie.

Descrizione e biologia: L’adulto ha un corpo scudiforme, largo e piatto, con una lunghezza che oscilla generalmente tra i 10 e i 13 mm. La colorazione è estremamente variabile, ma in linea generale presenta una livrea giallo-ocracea o arancio con macchie nere disposte sul pronoto e sullo scutello. I bordi laterali del pronoto sono dentellati, mentre i margini del corpo, così come le membrane delle ali, hanno spesso riflessi bruni. Le zampe sono robuste, di colore chiaro o bruno, e le antenne sono composte da cinque articoli, ben evidenti. Questa specie è attiva dalla primavera all’autunno, con un picco di osservazioni tra maggio e settembre. Gli adulti si nutrono pungendo con il rostro le parti tenere delle piante, in particolare fiori, frutti e semi. La dieta è polifaga: è possibile trovarla su composite, leguminose, ombrellifere e varie piante coltivate, tra cui il pomodoro, sebbene non sia considerata una vera specie infestante. La riproduzione avviene in tarda primavera e le uova vengono deposte in gruppi ordinati sulla superficie inferiore delle foglie. Le neanidi attraversano cinque stadi ninfali prima di raggiungere la forma adulta, somigliando agli adulti ma prive di ali sviluppate.

Presenza nel territorio ibleo: Questa specie colonizza ambienti aperti, incolti, bordi di sentieri, radure, prati aridi e garighe, dove si nutre di linfa vegetale prelevata da un’ampia varietà di piante erbacee, arbustive e talvolta coltivate. Nel comprensorio ibleo la Cimice mediterranea è più frequente nel piano collinare.