Denominazione: Isola di Capo Passero
Regime di protezione: L’isola è riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) con il codice ITA090001, nell’ambito della rete europea Natura 2000.
Comuni interessati: Portopalo di Capo Passero
Estensione: 37 ha
Descrizione: L’Isola di Capo Passero, situata all’estremità sud-orientale della Sicilia, di fronte al borgo marinaro di Portopalo di Capo Passero, rappresenta un gioiello naturalistico di straordinaria importanza. Dal punto di vista paesaggistico, l’isola si presenta come una piattaforma calcarea leggermente inclinata, poggiante su un basamento basaltico, che raggiunge un’altitudine massima di 21 metri. Le sue coste frastagliate e le acque cristalline che la circondano offrono scenari di rara bellezza, impreziositi dalla presenza del Forte di Capo Passero, una fortificazione seicentesca, e del faro costruito intorno al 1870, che aggiungono un fascino storico al contesto naturale. Dal punto di vista geologico, l’Isola di Capo Passero rappresenta una testimonianza importante della storia paleontologica del margine sud-orientale della Sicilia. Il substrato roccioso dell’isola è costituito principalmente da calcareniti di età eocenica, depostisi in un paleo-ambiente di scogliera tropicale, simile a quello che oggi si può osservare in alcune barriere coralline subtropicali. In questo contesto sedimentario marino caldo e poco profondo, hanno prosperato in particolare le Rudiste, molluschi bivalvi del Cretaceo superiore che testimoniano un’intensa attività di biocostruzione. Altrettanto significative in termini di ricostruzione paleo-ambientale sono le Nummuliti, grandi foraminiferi bentonici dalla caratteristica forma lenticolare, che popolavano i fondali marini tropicali tra il Paleocene e l’Eocene. I sedimenti nummulitici dell’isola, ben cementati e talvolta a grana grossolana, suggeriscono un ambiente di piattaforma carbonatica interna, soggetto a bassa energia idrodinamica ma ricco di vita bentonica. Questi calcari a nummuliti sono parte del cosiddetto “Orizzonte di Pachino”, unità litostratigrafica diffusa nel settore sud-orientale della Sicilia. La flora dell’isola è caratterizzata da specie tipiche della macchia mediterranea. Tra le più rappresentative si annoverano la Palma nana (Chamaerops humilis), che forma estesi palmeti al centro dell’isola, il Giglio di mare (Pancratium maritimum), l’Euforbia delle spiagge (Euphorbia peplis) e il Ravastrello marittimo (Cakile maritima). Queste specie sono adattate alle condizioni ambientali estreme, come l’elevata salinità e l’esposizione al vento, e contribuiscono a stabilizzare il suolo e a prevenire l’erosione. La fauna dell’isola è altrettanto ricca e diversificata. Tra gli uccelli, si possono osservare molti passeriformi quali il Fanello (Linaria cannabina), il Verdone (Chloris chloris), il Cardellino (Carduelis carduelis), il Beccamoschino (Cisticola juncidis), il Saltimpalo (Saxicola rubicola) e diverse specie di gabbiani (Larus spp.), che utilizzano l’isola come area di nidificazione, sosta o foraggiamento . Tra i rettili, è presente la Lucertola campestre (Podarcis sicula), mentre tra i mammiferi si segnala la presenza del Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus). Le acque circostanti ospitano ancora alcune specie ittiche, come cefali, spigole, saraghi, sogliole e aragoste, sebbene la presenza della Tartaruga marina (Caretta caretta) sia oggi meno frequente rispetto al passato.