Nome comune: Occhione (dial. “Ciruliu, librazzinu“)
Nome scientifico: Burhinus oedicnemus (Linnaeus, 1758)
Famiglia: Burhinidae
Status e conservazione: Categoria IUCN “VU (vulnerabile)“; elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli UE (79/409/CEE); oggetto di tutela secondo l’Articolo 2 della Legge 157/92. I principali fattori di rischio della specie sono legati alla meccanizzazione agricola e all’uso esteso di biocidi.
Descrizione e biologia: L’Occhione è un uccello di corporatura piuttosto massiccia, con un’apertura alare che può sfiorare i 90 cm. Nonostante le dimensioni, è piuttosto difficile da vedere a causa del suo efficace criptismo che lo rende quasi invisibile quando si acquatta al suolo; inoltre, le sue abitudini crepuscolari-notturne lo rendono ancora più elusivo. Vive e si riproduce in praterie steppiche, anche costiere, campi coltivati e radure. Si nutre di insetti ed altri invertebrati, sebbene occasionalmente possa predare piccoli vertebrati quali lucertole, rane e micromammiferi.
Presenza nel territorio ibleo: L’Occhione risulta ben distribuito nell’ambito del comprensorio ibleo, con una spiccata preferenza per le radure costiere, le praterie steppiche e i pascoli situati sulla sommità degli altipiani iblei. Le popolazioni appaiono in incremento nell’ultimo decennio. Talvolta si registrano ingenti concentrazioni autunnali di Occhioni lungo le pianure costiere.