Nome comune: Aquila di Bonelli (dial.: “Àcula”, generico)
Nome scientifico: Aquila fasciata Vieillot, 1822
Famiglia: Accipitridae
Status e conservazione: L’Aquila di Bonelli è considerata una specie vulnerabile a livello europeo e gode di protezione assoluta in Italia, dove la valutazione nazionale (IUCN Italia) la inserisce nella categoria “CR (in pericolo critico)”. In Sicilia, la popolazione è stimata tra le 60 e le 70 coppie, con una tendenza alla stabilità grazie ai progetti di conservazione attivi.
Descrizione e biologia: L’Aquila di Bonelli è un rapace di medie dimensioni, con un’apertura alare che può raggiungere i 180 cm. Il piumaggio degli adulti è caratterizzato da un dorso grigio-bruno e un ventre chiaro con striature scure, mentre i giovani presentano una colorazione più uniforme e chiara. La specie è nota per la sua agilità in volo: caccia spesso in volo radente o da posatoio, predando piccoli mammiferi, uccelli e rettili. Le coppie sono territoriali e nidificano su pareti rocciose inaccessibili, utilizzando lo stesso sito anche per molti anni consecutivi. Il periodo riproduttivo inizia a dicembre con il corteggiamento, seguito dalla deposizione di 1 o 2 uova tra gennaio e febbraio. I giovani si involano tra maggio e giugno, dopo un periodo di apprendimento sotto la guida dei genitori. L’Aquila di Bonelli è un predatore apicale, fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio ecologico degli ecosistemi mediterranei.
Presenza nel territorio ibleo: Negli Iblei, l’Aquila di Bonelli trova il suo habitat ideale nelle falesie calcaree che aggettano sulle aree di macchia mediterranea. Le cave iblee ospitano alcune delle coppie nidificanti più importanti della Sicilia. La specie è monitorata dai progetti LIFE ConRaSi e altre iniziative di conservazione, che hanno permesso di identificare i siti di nidificazione e di intervenire per ridurre le minacce. Le principali minacce sono rappresentate dall’elettrocuzione sulle linee elettriche, dal bracconaggio e dalla riduzione delle prede, come la coturnice, il coniglio e la lepre.